Embrio Transfer

SEME EQUINO FRESCO, REFRIGERATO 0 CONGELATO GRAZIE, PREFERISCO UN EMBRYO TRANSFER !!

La stagione di monta è al termine. Molte cavalle sono gravide e rientrano a casa loro o sono già rientrate dalle stazioni di monta. Alcune, dopo mesi di permanenza presso lo stallone, rientrano vuote con conti di trasporto, pensione e veterinari da pagare.
Il proprietario a questo punto in preda a "crisi" di sfiducia si domanda se è stato fatto il possibile per la sua cavalla e se non sarebbe stato meglio far coprire l'animale nel proprio allevamento facendosi mandare il seme refrigerato o congelato di quello stallone.

Proprio per evitare questo tipo di pensiero vorrei spiegare in questo articolo quali sono le differenze fra seme equino fresco, refrigerato e congelato ma soprattutto quali difficoltà pratiche ed economiche si incontrano nell'utilizzo di tale metodica d'inseminazione.

Nell'accoppiamento naturale (con seme fresco) la cavalla, durante la fase di calore, viene montata dallo stallone ogni 36/48 ore fino a quando non rifiuta.
Dopo 15 giorni se non torna in calore viene di solito richiesto l'intervento veterinario per una diagnosi di gravidanza.

Quindi, in teoria, se si è proprietari della cavalla e dello stallone la spesa è minima.
Nelle stazioni di monta dove confluiscono più cavalle per un maschio, il veterinario è chiamato per verificare lo stato sanitario delle cavalle esterne prima dell'accoppiamento, a tutela dello stallone.
Spesso deve controllare con esami ecografici la preparazione di un follicolo e l'avvenuta ovulazione per evitare allo stallone monte ripetute sullo stesso soggetto, quindi sforzi articolari e rischi di calci inutili.

Ovviamente tutto ciò, oltre alla pensione ed al viaggio, rappresenta una spesa aggiuntiva che va a carico del proprietario dell'animale, ma sempre contenuta.

La refrigerazione è una tecnica particolare che permette la conservazione e quindi anche il trasporto del seme equino.
Essa presuppone:

Oltre a ciò, perché il prelievo e la spedizione vadano a buon fine, è necessaria:

A tutto ciò si deve aggiungere che il prelievo di seme comporta dei grossi rischi per gli addetti se lo stallone non è un "professionista", se, mancando il manichino, esso deve saltare sull'unica cavalla in calore a disposizione, o se il personale non è qualificato.

Inoltre, poiché l'inseminazione con seme equino refrigerato ha una percentuale di riuscita leggermente inferiore rispetto a quella naturale (parte degli spermatozoi perde vitalità durante la refrigerazione; maneggiando il seme c'è una certa contaminazione ecc.) bisogna pensare che non tutte le cavalle sono buone candidate per tale pratica. Così come bisogna pensare che non tutti gli stalloni hanno il seme trasportabile.

Il calore di parto, per esempio, è molto fertile ma "sporco" e quindi poco adatto al seme refrigerato; così che cavalle anziane, con raccolte di liquido in utero e/o con grosse cisti, fattrici che hanno partorito con ritenzione di placenta ecc. sono tutti soggetti ad alto rischio.

Quindi riconsiderando la premessa dell'articolo, una cavalla che rimane vuota dopo numerosi tentativi di accoppiamento non è la migliore candidata per una inseminazione artificiale.

La spesa per l'utilizzo di tale tecnica a domicilio comunque più o meno equivale al costo della cavalla in una stazione di monta: aumentando però leggermente i rischi che la fattrice rimanga vuota.

Veniamo ora all'utilizzo del seme congelato.

Vorrei subito dire che non è assolutamente come la fecondazione delle vacche.

Tanto per cominciare il seme equino è molto sensibile allo shock termico, quindi se si pensa che gli spermatozoi devono raggiungere una T' di -196' per essere conservati e poi "resuscitare" a 37' per fecondare l'ovulo della cavalla diventa anche intuitivo capire perchè il seme di non tutti gli stalloni è congelabile.

Congelare è costoso poiché richiede attrezzature sofisticate e deve essere fatto in centri specializzati dove lo stallone viene portato. Questo, prìma o dopo il trasporto, deve effettuare numerosi test sanitari per evitare che vengano congelati con il seme mìcrorganismi patogeni, causa di malattie veneree.
Una volta però congelato il seme può essere conservato in speciali bidoni con azoto liquido anche per anni, e trasportato ovunque con lo stesso sistema; il seme però a questo punto ha già un costo superiore rispetto alla monta naturale dello stesso stallone.

La percentuale di gravidanza utilizzando il seme congelato si aggira dal 40 al 70% circa considerando una media di 2-3 cicli a cavalla per ottenere un risultato utile. La percentuale di gravidanza aumenta con l'aumentare del numero di cicli utilizzati.
Per ottenere i miglìori risultati di concepimento le fattrici devono essere quasi perfette dal punto di vista sanitario e vale quanto detto a proposito del seme refrigerato.

Le cavalle devono essere portate in stazioni di monta dove sia presente un veterinario quasi a tempo pieno con lo strumentario necessario a tale pratica, e personale qualificato sempre disponibile.

Infatti, il problema e il costo che ne deriva sta nel fatto che per ottenere un'alta percentuale dì risultati positivi la fecondazione della cavalla dovrebbe essere effettuata 12h (meglio sarebbe 6h) a cavallo dell'ovulazione: ciò significa che durante un calore normale la fattrice deve essere sottoposta ad esami ecografici dal veterinario dalle due alle quattro volte al giorno moltiplicato per una media di 2-3 cicli; inoltre spesso le dosi di seme congelato vendute sono contate e bastano per tre cicli per ogni cavalla.
Se la fattrice rimane vuota è necessario ripagare altre dosi inseminanti.
Le fattrici devono essere quindi portate in centri d'inseminazione; è impensabile effettuare questo tipo di accoppiamento a domicilio.

In aggiunta a ciò va detto che tale tecnica prevede anche una piccola percentuale (15%) di morte embrionale che, nel complesso, riduce ulteriormente le probabilità di avere un prodotto da seme congelato.

In definitiva però il grande vantaggio di tale pratica è la possibilità di usufruire di monte di grandi razzatori per migliorare lo standard del proprio allevamento: avere il seme sempre a disposizione senza l'incubo della cavalla in calore per il prelievo di seme o della spedizione in ritardo; avere prodotti nati in Italia con linee di sangue che altrimenti l'allevatore non sarebbe in grado di perseguire.

I costi da sostenere e il rischio che la cavalla, nonostante tutto, rimanga vuota sono i maggiori svantaggi di tale tecnica.

A tale proposito vorrei aggiungere un'opinione personale.

Sento spesso dire che la fecondazione artificiale specie con il seme congelato sarebbe dannosa per la già scarsa economia riproduttiva italiana.
lo non credo che liberalizzando la fecondazione artificiale con il congelato tutti gli allevatori abbandonerebbero le monte di stalloni italiani per acquistare seme di grandi razzatori.
Tale tecnica è valida quando applicata su cavalle di alto valore genealogico; quando cioè il "gioco vale la candela".
D'altra parte è anche vero che gli allevatori possono perseguire linee di sangue più consone al loro allevamento comprando dei soggetti all'estero.
lo credo però che in questo caso il prezzo pagato sia ben più alto di quello di due o tre monte con seme congelato e forse neanche all'altezza di un pedigree ottenibile invece scegliendo un buon stallone "congelato".

Vorrei infine parlare di embryo transfer, una metodica oramai superata in medicina umana ma sempre più utilizzata all'estero in campo equino.

Questa tecnica presuppone i seguenti requisiti:

Detto così sembra semplice.
In realtà il costo per un tentativo di recupero di vescicola si aggira già intorno a
i 400,0 € di materiali per lavare, filtrare e recuperare.

Per introdurre l'embrione nell'utero si può usare la tecnica normale introducendo una pistolette dalla cervice nell'utero della ricevente e iniettando la vescicola (probabilità di riuscita 50%).

La tecnica più usata però e che da la maggior percentuale di successo (70%) è quella chirurgica.
La cavalla ricevente viene sedata e previa anestesia locale viene esteriorizzato dalla fossa del fianco un corno uterino.
In questo viene iniettata la vescicola embrionale; il tutto viene poi rimesso al suo posto e la breccia operatoria richiusa.
Al costo di tutte queste operazioni deve essere aggiunto poi il mantenimento all'inizio di tre cavalle riceventi poi di quella che rimane gravida.

I vantaggi di tale tecnica sembrano evidenti:

Questa tecnica viene molto utilizzata per cavalle da polo e da concorso ippico impegnate per tutto l'anno e per diversi anni in intensa attività agonistica.

Sicuramente questa è una metodica costosa ma molto suggestiva.

E' giusto secondo me che le cavalle abbiano una carriera agonistica e riproduttiva, che la seconda possa cominciare durante la prima per questioni economiche, che il proprietario cerchi di tutelare un patrimonio su cui ha deciso di investire e mille altri motivi.
Credo però che essa dovrà essere strettamente regolamentata autorizzando, quando sarà il momento, la nascita di un solo puledro per ogni fattrice.

Dott. Sergio Gabriele

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Ultimo aggiornamento: 16 novembre, 2006